Campioni di Natura: Citizen Science e Outdoor Education
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L’ecologia è lo sguardo critico con cui analizziamo l’impatto dell’homo aeconomicus sull’ambiente, le altre specie e i suoi simili. Più che una disciplina è per noi un approccio: parliamo di ecologia quando parliamo di educazione, di comunità, di cultura, di giustizia ambientale o climatica, di cittadinanza attiva, di monitoraggio partecipato o di economia circolare.
Se l’ecologia è la messa a fuoco delle complesse interazioni tra gli esseri umani e la casa in cui vivono, ripensare radicalmente questa relazione è l’obiettivo di tutti i corsi e le attività che offriamo.
Riconoscere alla cittadinanza un ruolo centrale nel comprendere e preservare territori e risorse naturali è alla base della cosiddetta scienza aperta (o open science). Tra gli strumenti a disposizione, il monitoraggio partecipato ha un alto potenziale trasformativo: cittadini e cittadine sono direttamente coinvolti, in collaborazione con scienziati e istituzioni, nella raccolta di dati relativi all’ambiente (dalla qualità dell’aria e dell’acqua, alla biodiversità, agli impatti climatici). In tal modo si stimolano consapevolezza e responsabilità individuale e collettiva, si coinvolgono più persone nella protezione dell’ambiente, aumenta la quantità e la qualità dei dati ambientali disponibili. E ancora: si rende la ricerca più accessibile e democratica e si contribuisce alla formulazione di politiche ambientali condivise.
Attraverso i nostri corsi formiamo all’utilizzo di strumenti di monitoraggio ambientale attivistə , comunità locali, docenti, formatorə , giovani, studenti ma anche bambini e bambine, affinchè sviluppino da subito una connessione più profonda con l’ambiente che li circonda.
Un’educazione ecologista muove dall’idea che la comprensione della nostra interdipendenza con l’ambiente è fondamentale per affrontare le sfide ambientali. Diffondere questa conoscenza tra le persone di tutte le età significa coltivare generazioni di persone consapevoli e pronte a impegnarsi. Ma l’educazione ecologista va oltre la sensibilizzazione: promuove la cooperazione e l’empatia, insegna che il benessere umano è intrinsecamente legato a quello del pianeta e di tutti i suoi abitanti. Spinge a mettere in pratica ciò che abbiamo imparato per ridurre il nostro impatto ambientale; promuove la partecipazione attiva e stimola a non essere spettatori passivi, ma attori impegnati e protagonisti del cambiamento.
Attraverso la sensibilizzazione, l’empatia, l’azione pratica e la partecipazione l’educazione ecologista mira a piantare i semi da cui far germogliare un futuro solidale, giusto e sostenibile.
I cambiamenti climatici non sono solo un fenomeno ambientale: hanno profonde implicazioni socio-economiche e politiche; violano diritti e approfondiscono diseguaglianze. Utilizzare il concetto di giustizia climatica ci aiuta a sottolineare che le responsabilità e i costi dei cambiamenti climatici non sono equamente distribuiti tra i Paesi e che sono proprio le comunità più vulnerabili (che sono le meno responsabili delle emissioni) a subire maggiormente impatti devastanti come alluvioni, siccità o eventi estremi. La giustizia climatica è la chiave che abbiamo scelto per raccontare e analizzare le questioni climatiche.
L’obiettivo è diffondere la consapevolezza che la lotta contro il cambiamento climatico non può essere disgiunta dalla lotta alle disuguaglianze e che l’unica risposta possibile è una trasformazione radicale verso un’economia decarbonizzata e fondata sull’equità.
Nella società odierna la cultura ha un ruolo di notevole rilevanza ma spesso ha anche un forte impatto sull’ambiente. Negli ultimi anni questa evidenza si è fatta rapidamente strada, ponendo l’accento sulla sfida di bilanciare sostenibilità e produzione culturale. Ciò implica, da un lato, ridurne l’impatto a partire da rifiuti ed energia, attraverso l’adozione di pratiche sostenibili e circolari; dall’altro, ripensare le modalità di finanziamento. Spesso infatti dietro kermesse, produzioni cinematografiche o esposizioni c’è il sostegno di aziende ad alto impatto, come quelle dell’energia fossile. Ma l’industria culturale può al contempo, attraverso i linguaggi diversi che le sono propri, essere un attore importante nella sensibilizzazione ambientale. Per questo, lavorare con il mondo della cultura è ancora più importante.
I nostri corsi mirano a trasferire strumenti allə operatorə di settore (curatorə, produttorə, event manager) affinchè misurino l’impatto delle proprie attività, con l’ambizione di minimizzarle. Con la stessa finalità offriamo servizi di assessement, accompagnamento e consulenza pensati ad hoc per ogni realtà.
I conflitti ambientali dimostrano l’insostenibilità di un modello che sfrutta risorse in maniera intensiva e impone dall’alto scelte in violazione del diritto alla partecipazione. Per questo, da venti anni lavoriamo supportando le comunità locali e contribuendo a promuovere l’idea che chi abita in un determinato territorio deve poter partecipare alle decisioni che influenzano l’ambiente in cui vive. Facciamo formazione formale e informale sulla Giustizia ambientale, come trait d’union tra le questioni ambientali e quelle sociali, secondo cui tutti gli individui, indipendentemente dalla loro origine, classe sociale o posizione geografica, hanno il diritto di vivere in un ambiente sano e sicuro.
Abbiamo costruito strumenti di mappatura partecipata come l’Atlante Italiano dei Conflitti Ambientali e promuoviamo progetti di monitoraggio ambientale, che utilizziamo nei nostri corsi di formazione rivolti a ricercatorə e studentə e ad attivistə, comitati e comunità locali per aumentare le loro capacità di incidenza e rafforzarne il ruolo di agenti di cambiamento.
Il concetto di climate leadership riconosce che la società civile deve svolgere un ruolo di stimolo in ambito climatico, attraverso la promozione di azioni concrete e di un cambiamento su larga scala. Si basa sulla diffusione di informazioni accurate sul cambiamento climatico, la sua portata e i suoi impatti, promuovendo consapevolezza sulle cause e sulle soluzioni. Praticare climate leadership significa partire da un’assunzione di responsabilità. Significa riconoscere che le nazioni industrializzate devono ammettere la loro parte di responsabilità e assumersi prima e più di altri l’impegno a ridurre drasticamente le emissioni.
Formare alla climate leadership significa assumere e spingere ad assumere una visione a lungo termine; stimolare protagonismo e partecipazione attiva: far sentire la voce della società civile e fare pressione su governi e aziende per adottare politiche climatiche finalmente ambiziose.
Un nuovo sistema economico è ciò che ci serve: ribaltare il paradigma e disegnare modelli a basso impatto ambientale e ad alto impatto sociale. Una sfida anzitutto culturale, cui contribuiamo con un magazine on line e con formazione, eventi, campagne. Consapevoli che il mondo delle aziende deve essere coinvolto nel processo di cambiamento, abbiamo fondato un hub di formazione, Training for circularity, che offre consulenza e servizi di formazione con formule diverse, che è possibile personalizzare a seconda delle esigenze.
I nostri corsi spaziano dall’ecodesign al green marketing e sono pensati per target differenziati: imprese, enti pubblici, terzo settore, formatori e formatrici, addettə alla comunicazione e al marketing, giornalistə, giovani in formazione.
Alla base di una cittadinanza consapevole c’è l’accesso a informazioni complete e corrette. Ciò vale ancor più in ambito ambientale, ove le responsabilità di fenomeni di degrado nascondono spesso responsabilità di gruppi economici e istituzioni complici che faticano a venire alla luce. Per contribuire a questa sfida, da anni formiamo professionistə dell’informazione e aspiranti giornalistə fornendo loro strumenti utili a realizzare inchieste giornalistiche sull’ambiente. Dai moduli teorici ai workshop, dai linguaggi alle fonti di finanziamento, i nostri corsi di giornalismo forniscono una formazione a tutto tondo che conta su docenze di giornalistə con esperienza decennale e giovani freelance autorə di inchieste di rilievo.
Perché non fermarsi alla semplice esposizione dei fatti ma indagare cause e responsabilità di condotte illecite o cattive pratiche aziendali, spesso legate a interessi economici e politici, è fondamentale a garantire la tutela dei diritti legati all’ambiente.
La comunità è il luogo in cui si sperimentano legami di prossimità e di solidarietà. Lavorando con comitati di quartiere, associazioni, scuole e cittadinanza promuoviamo percorsi di rigenerazione urbana e sociale e forniamo strumenti di attivazione e di formazione su diversi temi. Dall’auto costruzione alla bioedilizia, dalle comunità energetiche all’inchiesta sociale, dal monitoraggio ambientale all’educazione in natura, promoviamo attività trasversali in cui cittadinanza diffusa e presidi territoriali lavorano fianco a fianco.
Il risultato: acquisiscono competenze e costruiscono percorsi di convergenza e condivisione che si traducono in una maggiore capacità di conoscere il territorio e di creare di relazioni di solidarietà, cura e mutuo soccorso. In una parola: di fare comunità.
Training for circularity e l’hub di formazione di EconomiaCircolare.com e CDCA dedicato alla trasformazione dei modelli produttivi in ottica circolare. Offre pacchetti di consulenza e servizi di formazione con formule diverse, che è possibile personalizzare a seconda delle esigenze. I servizi sono pensati per target differenziati: imprese, enti pubblici, terzo settore, formatori e formatrici, addettə alla comunicazione e al marketing, giornalistə, giovani in formazione.